Archivi tag: orchestre

Nomi delle orchestre

Nella catalogazione delle registrazioni musicali un elemento di dubbio sono sempre i nomi delle orchestre, perché hanno la tendenza a presentarsi nei modi più diversi.

Un tempo nei dischi pubblicati in Italia era uso darli in italiano (Orchestra Filarmonica di Vienna), oggi di solito almeno i nomi nelle lingue più diffuse sono dati in originale, anche se non mancano dei casi in cui invece sono tutti in inglese. Quasi mai sono dati in originale i nomi delle orchestre dell’est o scandinave, che spesso sono in inglese (proprio recentemente ho visto due CD della Carlsbad Symphony Orchestra, che è l’orchestra sinfonica di Karlovy Vary nella Repubblica Ceca).

Per non trasporre la stessa confusione nel catalogo quindi il catalogatore deve valutare bene quali siano le intestazioni da creare.

Il criterio della forma prevalente nelle pubblicazioni per lo più è inapplicabile perché non si ha a disposizione un numero sufficiente di pubblicazioni. Difficilmente applicabile è anche il criterio per cui ai fini dell’intestazione il nome è di norma quello che l’ente stesso usa o adotta per le sue opere e si determina sulla base delle sue pubblicazioni nella lingua originale (REICAT 16.1). Infatti, fino a che punto ha senso dire che in una registrazione musicale l’orchestra usa o adotta un nome? E fino a che punto ha senso parlare di lingua originale in questo contesto?

In pratica sono importanti soprattutto tre cose:

  1. fare bene attenzione a non creare intestazioni distinte per denominazioni diverse della stessa orchestra, cosa facile se non si riflette abbastanza sulla grande variabilità di questi nomi e quindi non ci si pone il problema se un nome non trovato non sia la traduzione di un altro nome già presente
  2. non preoccuparsi oltre misura di quale debba essere la forma accettata (evitando comunque di adottare una forma insolita come forma accettata), ma fare attenzione a registrare, nei limiti del possibile, tutte le forme che possono essere significative per la ricerca
  3. cercare di registrare, sempre nei limiti del possibile, la forma nella lingua originale (spesso si può accertare facilmente tramite il sito dell’orchestra).