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Titoli di natura A e B

Come si sa, attualmente in SBN i titoli uniformi devono essere rappresentati sempre con titoli di natura A, ai quali si attribuirà il livello di autorità appropriato a seconda dei casi, mentre i titoli di natura B (titolo di raggruppamento non controllato) non devono più essere creati.

Ovviamente però esistono molti titoli di natura B creati in passato che anche oggi si possono tranquillamente catturare quando serve (naturalmente se non c’è un titolo A riferito alla stessa opera!).

Questi titoli possono essere facilmente trasformati in titoli A tramite la gestione bibliografica (è l’unico cambiamento di natura titolo possibile; ci sarebbe anche il passaggio da A a B ma evidentemente non deve più essere fatto), anche se non c’è obbligo di fare questa correzione. Può tuttavia succedere di trovare titoli B con livello di autorità elevato che non si possono correggere (ce ne sono persino a livello 95).

Si tratta di errori, perché il titolo B, essendo per definizione un dato non controllato, non doveva avere un livello di autorità superiore al 71 (a margine notiamo che questi errori sono stati necessariamente compiuti da qualcuno che aveva un livello di autorità elevato, e queste cose avrebbe dovuto saperle benissimo), però rimane il fatto che non possiamo correggere noi titoli del genere.

Non è un problema molto grave, perché prima o poi probabilmente ci sarà una bonifica generale dei titoli B, i quali comunque nel frattempo svolgono ugualmente il loro ruolo (sono ricercabili, vanno in opac ecc.).

La cosa più importante però è che a nessun catalogatore deve venire in mente di “sanare” la situazione creando un nuovo titolo di natura A, il quale sarebbe un duplicato che non aggiunge alcuna informazione e finirebbe solo per complicare la correzione del B, aggiungendo ad un errore un altro errore.

Può essere interessante osservare che la distinzione tra titoli A e B era una anomalia nello schema catalografico di SBN, che in generale è invece molto coerente, perché rappresentava una distinzione di autorità tramite diverse nature titolo, quando invece SBN dispone dei livelli di autorità per rappresentare tale informazione: i livelli fino al 71 corrispondono a dati non controllati su fonti esterne, quelli oltre il 71 a dati controllati (anche se in realtà, per maggiore cautela, spesso si usano saggiamente livelli bassi anche se i controlli esterni si fanno).

La Guida infatti prescriveva di inserire i titoli B a livello non superiore al 71 e gli A solo a livello superiore, ma i programmi non imponevano questo vincolo, di qui la presenza di B a livello elevato.

Con il superamento dei B si torna per così dire alla normalità, cioè i titoli A hanno il significato di titolo uniforme e lo stato di controllo è espresso tramite il livello di autorità come avviene per gli altri titoli.

Dalla Circolare Reicat/sbn in avanti

Gli spunti che la Circolare offre mi sembrano diversi e piuttosto interessanti.. tra tutti sarei curioso di approfondire la strada che porterà all’accorpamento delle nature A (tit. di raggr. controllato) e B (tit. di raggr. non controllato)

la cosa a me pare evidente già da qualche anno, cioè da quando alcuni poli hanno (e vanno lodati) sperimentalmente cominciato ad introdurre la gestione dei titoli uniformi che però si sono alternati in interpretazioni di tit. uniforme con B (non controllato) e con A (controllato).. forse chi ha scelto A è stato semplicemente più coraggioso (e comunque più lungimirante).

ora a rigor di logica se si controlla il titolo, e cioè non lo si prende dalla fonte che si sta indicizzando (come capita per il titolo originale che può esser preso così come lo si trova sul documento.. e non sempre viene presentato in forma unica: si pensi ai casi dei testi di Stevenson [Hyde] o di De Foe [Robinson] con ovvie ricadute di indicizzazione derivanti e da qui la soluzione/scappatoia del non controllato B), ma lo si ricava strumentalmente dai doverosi controlli editoriali, sarebbe opportuno pensare ad usare “solo” il raggruppamente controllato (A); l’unico problema a questo punto diventerebbe scegliere un unico A ed eventualmente collegare con opportuni D le forme varianti..

ma nel lavoro di unificazione di B in A, non si corre il rischio di sporcare troppo A? Non sarebbe meno pericoloso procedere con un progressivo aumenti di utilizzo di A (tutte le volte che sarà necessario) e contestualmente alla limitazione dell’uso di B a quei soli casi che lo richiedano indubitabilmente?

una piccola nota in chiusura sulla Circolare a p.20: nell’esempio in riferimento a 16.1.5.5 con il caso “Chiesa Cattolica” viene riportato «*Chiesa *Cattolica : *Congregazione per il *culto *divino», ma gli enti subordinati non dovrebbero esser preceduti da asterisco (*) fino ad un massimo di 2 elementi significativi?

saluti a tutti

Modifica natura titolo

Ricorre regolarmente la domanda su come si faccia a modificare una natura titolo errata.

La risposta è molto semplice: non si può (bisogna creare una nuova notizia ed eliminare quella errata), con un’unica eccezione, cioè il cambiamento tra A e B (rispettivamente titolo di raggruppamento controllato e non controllato).

Molti pensano però che sia possibile solo il cambiamento da B ad A (una specie di promozione), ma è possibile anche l’inverso, cioè il cambiamento da A a B, che è da fare quando la natura A è stata assegnata per errore (ad esempio quando viene creato un titolo uniforme musicale, che è sempre A, invece di un titolo uniforme “generico”.

Aggiornamento 16.8.2012: ovviamente ora, non essendo più ammessi i titoli B, non si deve più fare la modifica da A a B, quand’anche il programma lo permettesse, mentre quella da B ad A serve per rendere il titolo conforme alle regole attuali, e si può pensare che prima o poi verrà fatta una bonifica generale per effettuare questa operazione.