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Allineamenti

Poiché alcuni potrebbero non avere adeguate conoscenze sugli allineamenti, vengono qui riassunte le principali nozioni sull’argomento.

Quando correggiamo dei dati in indice, gli stessi dati vengono automaticamente trasferiti anche in polo, per cui indice e polo risultano allineati, ossia possiedono gli stessi dati.

Ma quando un altro polo (oppure chi fa centralmente manutenzione dei dati) modifica in indice qualche dato che possediamo anche noi, il nostro polo non ne sa niente e la sua versione di quei dati si trova ad essere non allineata con quella dell’indice.

Per rimediare a questa situazione viene fatto il cosiddetto allineamento: il polo richiede all’indice i dati da allineare e modifica i suoi in modo che siano allineati con quelli dell’indice (ovviamente questo è possibile perché l’indice – man mano che vengono fatte modifiche – registra quali sono i dati da allineare per ciascun polo).

Ad esempio, supponiamo che qualcuno da un altro polo aggiunga un legame ad un reticolo che abbiamo anche noi: con l’allineamento questo legame viene creato anche in polo. Lo stesso accade per correzioni alla descrizione, modifica di nomi degli autori, fusioni, cancellazioni ecc. Gli allineamenti agiscono sui dati condivisi con l’indice, quindi su quelli della gestione bibliografica, non sulla catalogazione semantica (per la quale la condivisione con l’indice viene gestita diversamente) né tantomento sui dati gestionali e sui servizi.

Gli allineamenti vengono eseguiti centralmente dall’assistenza del polo, quindi le singole biblioteche non devono preoccuparsi di questo.

Si tratta di elaborazioni differite che tutti possono vedere in polo appunto sotto Elaborazioni differite -> Stato delle richieste, dove è possibile anche esaminare i report dei risultati (si tratta del file con estensione .htm).

Questi report vengono esaminati da noi centralmente, e nella maggior parte dei casi riusciamo ad intervenire noi sui problemi segnalati, anche perché sono pochi e talvolta solo apparenti (si generano dei messaggi che non corrispondono ad errori veri e propri).

Ci sono però alcuni casi in cui è richiesto un intervento delle biblioteche interessate.

Di gran lunga il caso più frequente è quello in cui un titolo è stato cancellato dall’indice ma l’allineamento non può cancellarlo in polo perché legato ad un inventario.

In questo caso la biblioteca che possiede quella copia deve:

  1. vedere in polo di che titolo si tratta
  2. cercare in indice per capire da che cosa è stato sostituito, ossia quale BID corrisponde ora a quella pubblicazione
  3. cancellare l’inventario legato al titolo da eliminare
  4. associarlo al titolo corretto, eventualmente catturandolo se non è già in polo

Più raramente possono esserci interventi di tipo catalografico che necessitano dell’esame della pubblicazione, e quindi anche in questo caso è necessario che intervenga la biblioteca.

Tutte le biblioteche del polo sono invitate a leggere attentamente eventuali richieste riguardanti gli allineamenti e a provvedere o, in caso di dubbi o difficoltà, a chiedere chiarimenti o aiuto a noi.

Attualmente la gestione degli allineamenti è molto meno onerosa di quanto fosse un tempo, sia perché il numero di dati problematici è molto minore sia perché i report sono molto più chiari e quindi è più semplice capire che cosa si deve fare (qualcuno ricorderà invece i report enigmatici di client/server).

Da notare che gli allineamenti avvengono solo nel caso della catalogazione partecipata in indice,  corrispondente al livello 4 (per una breve spiegazione dell’argomento si veda questo articolo). I livelli 2 e 3 non hanno il vincolo di mantenersi allineati con l’indice, ma non hanno neppure la possibilità di correggere ciò che è in indice: infatti correggere senza allineare vorebbe dire poter correggere i dati altrui ma senza ammettere correzioni altrui ai propri dati.

Livelli di cooperazione in SBNMARC

Lo scopo di questo articolo è di fornire una descrizione informale dei quattro livelli di cooperazione tra polo e indice previsti nell’ambito del protocollo SBNMARC, ai quali si fa riferimento nella certificazione di compatibilità con l’Indice degli applicativi rilasciata dall’ICCU, e che determinano il modo con cui tutto un polo interagisce con l’indice.

Questa descrizione ha carattere del tutto non ufficiale (per informazioni ufficiali si veda il sito dell’ICCU alle voci Evoluzione dell’indice SBN e Certificazione di conformità al protocollo SBNMARC) e cerca di illustrare soprattutto le conseguenza pratiche dell’uno o dell’altro livello di cooperazione. Nel prospetto degli applicativi certificati il livello è quello riportato nella terza colonna da sinistra.

LIVELLO 1. Prevede solo la cattura dall’indice di produzione. Chi lavora a livello 1 quindi non contribuisce in alcun modo allo sviluppo del catalogo SBN ma si limita ad importare dati nel proprio catalogo: per questo è previsto un pagamento per lavorare in SBN a questo livello, che comunque non ha attualmente alcuna importanza pratica. Nessun software è certificato a livello 1 e quindi nessun polo lo usa, anche perché molti applicativi permettono già di catturare dati dall’opac.

LIVELLO 2. Prevede la cattura di dati dall’indice e l’invio all’indice di localizzazioni, mentre non permette né la creazione né la correzione di dati in indice. Chi lavora a questo livello non è tenuto ad allinearsi all’indice: se dopo aver catturato un reticolo lo modifica, questa modifica non viene inviata all’indice. In un polo di livello 2 quindi possono esserci catalogazioni anche molto diverse da quelle che nell’indice hanno localizzazioni per quel polo. Chi lavora a livello 2 non fornisce nuovi dati bibliografici ad SBN ma fornisce nuove localizzazioni. Ci sono alcuni applicativi certificati a livello 2, ma alla data di questo articolo nessun polo lavora a questo livello.

LIVELLO 3. Prevede la cattura di dati dall’indice e l’invio all’indice di localizzazioni, nonché la creazione di nuove catalogazioni in indice, mentre non permette né la correzione di dati, e non ha l’obbligo dell’allineamento per i poli che lo usano. Lavorando a livello 3 quindi si contribuisce ad SBN sia con nuove localizzazioni che con creazioni, ma non potendo fare correzioni non si può contribuire a migliorare la qualità dei dati esistenti: se un polo cattura una notizia di scarsa qualità, la corregge e la completa, magari facendo anche un lavoro accuratissimo e altamente professionale, non può mandare in indice il dato corretto, che rimarrà solo in polo. Gli applicativi certificati a livello 3 al momento sono pochi, anche perché alcuni che prima lo erano sono passati a livello 4, i poli che lavorano a questo livello sono 5, ma solo uno di essi usa un applicativo certificato solo a livello 3 (il Polo Biblioteche Ecclesiastiche con EosWEB) mentre gli altri sono a livello 3 per loro scelta, e almeno alcuni solo in via temporanea.

LIVELLO 4. È la vera e propria catalogazione partecipata, che prevede la possibilità di creare e correggere in indice, con obbligo di accettare gli allineamenti. Non è una novità, perché è stata l’unica modalità di lavoro in SBN dalle origini fino all’introduzione si SBNMARC nel 2004. La grande maggioranza dei poli SBN, tra cui ovviamente il Polo SBN Ligure, lavora felicemente a livello 4. Il livello 4 non impedisce che si creino catalogazioni locali, ma impone che sia condiviso tutto ciò che si manda in indice.

All’introduzione di SBNMARC alcuni temevano che l’introduzione dei livelli di cooperazione inferiori al 4 avrebbe scatenato la corsa ad aderire ad SBN al livello più basso possibile, ma in pratica questo finora non è successo, e del resto non si vede perché un polo dovrebbe scegliere di rimanere a livelli più bassi potendo lavorare a livello 4 (a parte situazioni temporanee), cosa che fanno da quasi trent’anni migliaia di biblioteche (e hanno fatto quando i software erano di gran lunga meno perfezionati degli attuali e tutto era più difficile). Per contro i livelli più bassi possono essere utili per favorire l’ingresso in SBN, che vuol dire anche l’arricchimento della base dati, di chi utilizza programmi non certificati a livello 4.

Per quanto riguarda la Liguria, ormai da molti anni i piani regionali prevedono che, ai fini dei piani stessi (inclusa l’assegnazione dei contributi) si considerano poli SBN solo quelli a livello 4, in modo da scoraggiare la corsa all’adesione a livelli più bassi.