Soggetti tra vecchio e nuovo soggettario


Il fatto che sia possibile utilizzare liberamente sia il vecchio che il nuovo soggettario, anche con la stessa pubblicazione, ha fatto sorgere in qualcuno delle incertezze, che in questo articolo proviamo a dissipare o almeno ad alleggerire.

Innanzitutto la biblioteca deve decidere se usare il vecchio soggettario (cioè il Soggettario di Firenze del 1956 con relativi aggiornamenti, usciti fino al 1998) oppure il Nuovo soggettario.

Non c’è dubbio che ormai dovrebbe essere usato il nuovo, anche perché il vecchio non viene più aggiornato, cosa che però presuppone un adeguato studio, perché mentre il vecchio soggettario era una lista di soggetti le cui regole erano in gran parte implicite, il nuovo consiste in un tesauro (vocabolario controllato) di descrittori associato ad un insieme di regole per la formulazione dei soggetti. Queste regole evidentemente devono essere ben conosciute dal catalogatore che vuole utilizzare il Nuovo soggettario (un piccolo aiuto si può trovare in questa sintesi dei concetti principali, che ovviamente non sostituisce la lettura del testo originale).

Posto che la biblioteca abbia preso la sua decisione, deve tenere conto della particolare gestione (un po’ artificiosa, a mio parere) che è stata adottata in SBN e che prevede un unico codice di soggettario (SBN) con tre codici di edizione:

  • I = Soggettario 1956
  • N = Nuovo soggettario
  • E = soggetto uguale nel vecchio e nel nuovo soggettario

anche se il nuovo e il vecchio soggettario non sono edizioni dello stesso soggettario, ma sono liguaggi di indicizzazione diversi.

Come si comprende facilmente, quindi, non sono ammessi due soggetti identici, uno col codice del nuovo e uno con quello del vecchio soggettario (il programma non permette neppure di inserirli), perché in questi casi bisogna invece creare un unico soggetto col codice E.

Nulla vieta invece che ad uno stesso titolo siano legati sia soggetti del vecchio che del nuovo soggettario.

Premesso questo, abbiamo i seguenti casi.

Se si usa il Nuovo Soggettario:

  •  il soggetto non esiste del tutto: si inserisce come Nuovo soggettario o come E se si sa che è uguale al soggetto del vecchio soggettario
  •  il soggetto è stato registrato come vecchio soggettario ma è identico a quello previsto dal nuovo: si lega e poi si modifica il codice di edizione in Tutte (se non si ha l’autorità per farlo si lascia com’è ma non se ne crea uno nuovo)
  • esiste un soggetto del vecchio soggettario diverso da quello richiesto dal nuovo: non si usa, ma se ne crea uno col codice del nuovo soggettario, o si lega se esiste già (oppure, se si vuole: si lega il soggetto del vecchio soggettario, ma poi si lega anche quello de nuovo)

Mi sembra invece del tutto inutile continuare a creare soggetti del vecchio soggettario, mentre se si vuole si possono catturare quelli legati in indice, visto che l’operazione è semplice e veloce. Ovviamente non si cancellano quelli che si trovassero già legati in polo!

Se si usa ancora il soggettario del 1956:

bisogna evitare di creare soggetti col codice del nuovo soggettario, ed eventualmente crearli col codice del vecchio. Se però si trovano soggetti del nuovo è meglio usare quelli.

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